La paura nascosta del duo Grillo-Casaleggio

23-08-2013

Mentre infuria la battaglia, senza esclusione di colpi, del PdL per salvaguardare la cosiddetta ”agibilità politica” del suo leader, nel campo del Movimento 5 Stelle assistiamo a una fase di relativa tranquillità. Di fronte alla minaccia del centro-destra di far cadere il governo nel caso in cui il Partito Democratico non dovesse votare contro la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore, Grillo ha già fatto sapere che non appoggerà un eventuale governo alternativo con le forze del centro-sinistra.

Siamo alle solite, da alcuni, anzi da molti, considerate come una posizione coraggiosa, una scelta di grande coerenza, volta a difendere gli interessi dei cittadini.
Il M5S si trova, nello spazio di pochi mesi, davanti alla seconda occasione per dare attuazione a tutto ciò che va predicando da tempo: mandare definitivamente a casa Berlusconi, approvare una legge anticorruzione molto severa (come richiesto dalla situazione italiana) e una legge sul conflitto d’interesse, ridurre le spese (o meglio gli sprechi) della politica e le spese militari.

L’avvento dei grillini al governo, con il PD e con Sel, costituirebbe una svolta epocale che avrebbe grande risalto non solo nella stampa italiana, ma anche in quella estera. Potrebbe essere l’inizio di una nuova era per il nostro Paese. Infatti, un simile governo potendo contare su una sostanziale convergenza di orientamenti tra le parti che lo costituiscono, non dovrebbe incontrare molte difficoltà ad approvare provvedimenti importanti, che diano il segno di un vero cambiamento di prospettive.

Perché allora Grillo e Casaleggio si mostrano tanto contrari a una collaborazione con il PD? Perché si tengono orgogliosamente fuori da qualsiasi ipotesi di partecipazione a un governo?
Per la semplice ragione che i temi fondamentali della politica di un paese vanno ben oltre la lotta alla corruzione, la riduzione delle spese inutili e l’eliminazione dei privilegi. Questi aspetti sono indubbiamente importanti (oltre ad avere un fortissimo impatto sull’opinione pubblica), ma sono del tutto insufficienti, specialmente tenendo conto della situazione disastrata dell’Italia.

Le giustificazioni che i fondatori del M5S danno del loro rifiuto non hanno nulla a che vedere con le motivazioni reali che li tengono ben fermi sulla loro posizione. La verità è che Grillo e il suo compare hanno paura, una paura fottuta, che si scopra il loro bluff. Riuscite a immaginare questi due personaggi alle prese con i grandi problemi dell'economia e del mondo del lavoro, con la politica internazionale, con le riforme istituzionali?

Suvvia. Siamo seri! Un comico e un appassionato di letture new age (oltre che di videogiochi) non hanno le competenze necessarie per affrontare adeguatamente simili questioni. I loro limiti balzerebbero agli occhi di tutti, anche di quelli che attualmente danno loro credito. In breve tempo si vedrebbe con chiarezza che non hanno le capacità per governare un paese (almeno su determinati temi) e l'importanza di questi personaggi verrebbe notevolmente ridimensionata.

I due ne sono pienamente consapevoli. Per questo si trascinano in un gioco ad oltranza che dura ormai da mesi – stando da parte e criticando tutto e tutti – sperando di guadagnare ancora consensi. Questo è infatti l’unico modo che conoscono per imporsi all’attenzione dei cittadini.

In definitiva, ciò che Grillo e Casaleggio temono maggiormente partecipando a un governo con le sinistre è di rivelarsi per quel che sono: individui mediocri, che particolari circostanze storiche hanno proiettato temporaneamente e insperabilmente in una condizione di grande visibilità. Hanno paura di perdere potere. Hanno paura di mettere a rischio quella visibilità, in buona parte immeritata, che diventa quasi una seconda natura per la maggior parte dei politici, fino al punto da non poterne più fare a meno.
Ovviamente, Grillo e Casaleggio non stanno pensando a ciò che è bene per il popolo italiano, ma a ciò che torna utile a loro.

E’ necessario a questo punto che tutti coloro che hanno gratificato il M5S con il voto si rendano conto dell’inganno e non accettino, in caso di nuove elezioni, di accordare a simili personaggi nuova fiducia senza un preciso impegno a partecipare a un eventuale governo con le forze di sinistra.

Una sollecitazione particolare va rivolta ai parlamentari del M5S, allettati inizialmente dalla prospettiva di partecipare a una fase di grande rinnovamento politico, che si ritrovano invece impantanati in una situazione di totale subordinazione, in cui non si deve far altro che eseguire le direttive del “capo”, pena l’espulsione dal movimento. C’è notevole inesperienza in loro, ma anche tanto entusiasmo e tanta voglia di fare. Soprattutto c'è bisogno del loro stimolo in un sistema politico sempre più ingessato. Che aspettano a prendere posizione? Che aspettano a pensare con la propria testa, ribellandosi in blocco agli ordini di un leader che si cura soltanto di mantenere alta la propria popolarità?
Sono in tanti, i grillini in Parlamento. Più che sufficienti per capovolgere gli attuali equilibri politici e dare inizio a un periodo di vero rinnovamento, così da lasciare una traccia durevole nella storia del nostro Paese. E’ però necessario che prendano coscienza della loro grande forza, senza lasciarsi condizionare da inevitabili timori.

Ce la faranno? Per il bene dell’Italia, dobbiamo sperare di sì. Non si vedono infatti all’orizzonte altre alternative che continuare con un governo che, malgrado la buona volontà di alcuni, riesce a concludere ben poco, oppure andare a nuove elezioni dall’esito assai incerto.


Parole chiave: politica Grillo