Il solito vizio dei politici

16-06-2013

Mentre il governo Letta comincia a muovere faticosamente alcuni passi nella direzione tanto auspicata, cioè nella traduzione pratica delle tante parole finora spese (mi riferisco specificamente all'ultimo decreto, appena votato), su un fronte amico qualcuno appare impegnato in strategie di tutt’altro genere. Strategie che, in ogni caso, non favoriscono l’attuazione della politica del governo in carica.

Mi riferisco a Bersani e alla corrente che lo sostiene, i quali, avendo mal digerito l’essere stati messi da parte, tentano ora di riacquistare visibilità riproponendo il loro vecchio cavallo di battaglia: il “governo di cambiamento”.

L’uscita di Bersani è davvero inopportuna, perché capita in un momento in cui tutti i partiti che sostengono il governo, PD compreso, stanno compiendo uno sforzo notevolissimo per varare dei provvedimenti capaci di risollevare le sorti dell’Italia.

E’ inopportuna, ma anche poco credibile (e quindi demagogica) perché Bersani non ha mai chiarito, al di là di slogan molto generici, quale sia la sua idea di cambiamento.

In cosa la sua azione, in un eventuale governo, si differenzierebbe dal percorso lungo il quale mostra di essere incamminato Letta? Ma soprattutto: sarebbe disposto - Bersani - ad attuare una seria politica di redistribuzione dei redditi? A tassare i grandi patrimoni? Sarebbe disposto a dire no all’acquisto dei bombardieri F35? Sarebbe disposto a portare avanti una battaglia per ridurre drasticamente il numero dei parlamentari e dei loro indecenti emolumenti? A combattere seriamente contro le altre forme, dirette e indirette, di sprechi della politica? Sarebbe disposto a utilizzare le notevoli risorse che si renderebbero disponibili per un corposo piano di lavori pubblici, di sgravi fiscali a favore delle aziende che investono in ricerca e innovazione, per rilanciare l’istruzione a tutti i livelli, per combattere la corruzione e gli altri mali che affliggono il nostro Paese?

Se c’è questo nel suo “programma di cambiamento”, ma solo quando si creeranno spazi per un governo capace di realizzarlo, si faccia avanti. Altrimenti si tolga dai piedi e lasci lavorare chi, a prezzo di grandi difficoltà, sta cercando di attuare alcuni provvedimenti, forse ancora troppo timidi, ma che vanno nel senso sperato dai cittadini.


Parole chiave: politica Bersani Letta