Il liberismo nella concezione berlusconiana

21-01-2012

Tra i provvedimenti altamente discutibili presi dall’ultimo governo Berlusconi, nel più completo silenzio dei media, dei sindacati e dei partiti di opposizione, ve ne sono due particolarmente odiosi.

Il primo riguarda la segnalazione all’Ispettorato del lavoro per l’utilizzo dei lavoratori precari. Il precedente governo di centro-sinistra aveva stabilito che tale segnalazione andava fatta il giorno prima dell’inizio delle prestazioni del lavoratore. Il governo Berlusconi ha modificato tale norma, permettendo di effettuare la segnalazione il giorno stesso della presa in carico del lavoratore da parte dell’imprenditore.

Una facilitazione per il datore di lavoro, tesa a una maggiore flessibilità? No. Tutt'altro.

Qual è stata infatti la conseguenza (non certo imprevista)? Che sono enormemente aumentati gli infortuni che si verificano il "primo giorno di lavoro": con questa norma, gli imprenditori possono tranquillamente utilizzare i lavoratori in “nero”, senza alcuna segnalazione all’Ispettorato del lavoro, salvo precipitarsi ai relativi uffici nel caso di infortuni.

Un altro provvedimento odioso è quello che ha modificato la legge 188/2008. Tale legge prevedeva che le dimissioni da parte dei lavoratori a tempo indeterminato potessero essere date solo usando moduli elettronici numerati con il protocollo unico nazionale. Il governo Berlusconi ha abrogato questa legge, apparentemente per semplificare le procedure, in realtà per offrire agli imprenditori uno strumento formidabile per liberarsi dei lavoratori “scomodi”. Senza questa legge è infatti possibile per il datore di lavoro, far firmare al lavoratore delle dimissioni in bianco all’atto dell’assunzione, da utilizzare per ogni evenienza.

Le dimissioni in bianco vengono rese operative non solo nel caso di lavoratori che avanzino rivendicazioni sgradite all’imprenditore, ma anche nel caso di donne di ritorno al lavoro dopo una gravidanza. Si calcola che non meno di 800 mila donne siano state licenziate per questo motivo negli ultimi anni, utilizzando la lettera di dimissioni fatta firmare insieme alla lettera di assunzione.

Questo è il tipo di “liberismo” che hanno in mente Berlusconi e il partito da lui creato. Un liberismo a senso unico, a favore dei ricchi e dei potenti, contro i meno abbienti e i più deboli.

Proprio ieri il famigerato Berlusconi ha dichiarato di sperare che lui e la sua cricca vengano presto richiamati a governare.

Se questo avverrà – e sarà una grande sciagura per gli italiani – dipenderà dai cittadini-elettori. Quando, dopo la parentesi dell’attuale governo Monti, saranno chiamati nuovamente a votare, pensino a tutte le porcate, a tutte le leggi ad personam fatte da questi personaggi nell’ultima legislatura e si chiedano se non hanno visto abbastanza, o hanno bisogno di prendere altre bastonate prima di decidersi a votare per qualcun altro.

Certo, le alternative non sono esaltanti. Io credo tuttavia che valga la pena turarsi il naso e dare il voto al Partito Democratico, a Di Pietro o a Vendola. E’ difficile aspettarsi grandi cose da un governo di centro sinistra assortito con i politici che conosciamo. Ma per quanto potrà rivelarsi indeciso e incompetente, non sarà mai peggiore di un governo composto da Berlusconi e i suoi uomini!


Parole chiave: Berlusconi politica lavoro