I valori cristiani del nostro Presidente del Consiglio

20-11-2012

Il cristianesino pone in primo piano l’attenzione per i poveri, gli ammalati e, in generale, per chi soffre.
Le scelte economiche di Mario Monti, malgrado le sue ripetute dichiarazioni di voler essere equo, si sono orientate nettamente verso la difesa degli interessi dei potenti e delle grandi corporazioni: le banche, le assicurazioni (che praticamente non sono state toccate dai provvedimenti del governo), le grandi ricchezze (sulle quali Monti si è sempre dichiarato contrario a imporre patrimoniali, adducendo scuse ridicole), i privilegi dei politici (appena sfiorati da qualche lieve ritocco) e dei beni della Chiesa (di fatto tuttora esentati dal pagamento dell’IMU).

Al contrario, gli effetti della politica economica dei tagli e di nuove tasse imposta dal governo hanno colpito soprattutto le classi più deboli: le accise sulla benzina, oltre che sui trasporti, vanno a incidere sul costo di tutti i prodotti, l’aumento dei ticket per le visite e le analisi cliniche colpiscono coloro che hanno bassi redditi (i ricchi si rivolgono alla sanità privata), i tagli alla scuola pubblica incidono sulla qualità dell’istruzione che, ancora una volta, riguarda soprattutto coloro che non possono permettersi di mandare i loro figli nelle scuole private. Nel cosiddetto patto di stabilità (un nome ipocrita per mascherare nuovi tagli e nuovi balzelli) erano previsti ulteriori riduzioni dei posti negli ospedali, dove gli ammalati sono già ammassati in modo indegno, l’aumento delle ore di docenza degli insegnanti (per poter licenziare un po’ di precari), una franchigia di 250 euro per ciascuna categoria di detrazioni fiscali nella dichiarazione IRPEF, che andava a colpire soprattutto i redditi più bassi (coloro che hanno poco da detrarre), con un tetto massimo complessivo di 3.000 euro, che andava invece a danno delle famiglie che stanno pagando un mutuo. Ma il provvedimento più odioso del patto di stabilità era un taglio consistente del fondo dedicato alla non autosufficienza, riservato alla famiglie al cui interno si trova una persona con gravi disabilità: i malati di SLA, di Alzheimer e di Parkinson, in primo luogo. Ebbene, Monti, il cattolicissimo Monti, aveva pensato di ridurre i sussidi previsti per queste famiglie per “fare cassa”. Per fortuna, i partiti che lo sostengono, soprattutto in vista delle imminenti elezioni, lo hanno costretto a fare marcia indietro su almeno alcuni di questi provvedimenti.

Quello che, nella mia evidente ingenuità, continuo a domandarmi è: come è possibile che persone che dichiarano di aderire ai valori del cattolicesimo, quali sono i principali membri dell’attuale governo, compiano con grande disinvoltura scelte tanto scellerate? Com’è possibile che si accaniscano contro i più deboli e i più bisognosi, senza che la loro coscienza di cristiani si faccia sentire?

E guardo con una certa preoccupazione le nuove forze politiche, che si dicono di ispirazione cristiana, che si stanno affacciando sulla scena italiana. Credo che ci siano buoni motivi per aspettarsi che una loro eventuale affermazione non cambierà nulla dell’attuale situazione: ancora una volta dovremo assistere a una difesa di interessi economici potenti a scapito della gran massa di cittadini che, isolatamente, non contano quasi nulla.

Spero che alle prossime elezioni ognuno di noi rifletta bene prima di dare il voto a certi personaggi.


Parole chiave: Mario Monti politica