Una proposta contro il caro-libri

25-08-2008

Ogni anno è la solita storia. Con la riapertura delle scuole assistiamo a un comportamento delle case editrici largamente collaudato: si apporta qualche marginale modifica ai libri di testo dell’anno precedente, si spostano alcuni paragrafi e i relativi esercizi, in modo che la numerazione delle pagine sia diversa, e il gioco è fatto. Con questa strategia gli editori vendono come nuova, e a prezzi salatissimi, quella che è soltanto una "minestra riscaldata". Una strategia più volte smascherata e condannata, minacciata addirittura di sanzioni. Che tuttavia finora non hanno avuto alcun seguito da parte dei diversi governi che si sono succeduti, sia di destra che di sinistra.

Ora, di fronte alla prospettiva di un ennesimo salasso alle famiglie, già in difficoltà per l’aumento vertiginoso dei prezzi dei beni di prima necessità, si annuncia una “indagine conoscitiva da parte dell’antitrust”. Non è necessario essere dei maghi per sapere come andrà a finire. Non accadrà nulla; o le eventuali sanzioni eventualmente inflitte saranno di entità talmente ridicola da lasciare del tutto indifferenti i trasgressori.

Il rimedio che propongo è drastico, radicale. Le case editrici si sono arricchite per decenni alle spalle delle famiglie, facendo dell’obbligo scolastico un affare colossale, senza nemmeno compiere un serio sforzo per migliorare costantemente la qualità dei testi offerti. E’ ora che paghino le conseguenze di questo loro comportamento. Lo sviluppo e la diffusione di Internet mette a disposizione un mezzo formidabile per offrire a tutti gli studenti testi validi e a costi irrisori. Invece di spendere dei soldi per fornire buoni-libri alle famiglie meno abbienti, si potrebbero utilizzare quelle risorse per pagare un certo numero di professori di provate capacità, affidando loro il compito di scrivere i testi delle diverse materie, per i diversi ordini di scuole. Pubblicando su Internet tali testi, liberamente scaricabili da chiunque, si taglierebbe alla radice il problema dei costi dei libri scolastici.

Non mi aspetto che una soluzione del genere - magari introdotta per gradi per valutarne adeguatamente tutti i risvolti e apportare i necessari correttivi - venga adottata da un governo di destra, difensore degli interessi dei grandi gruppi e condizionato nelle proprie scelte dell’ideologia liberista di cui è portatore. Ma mi meraviglio che non sia stata neppure ventilata dal centro-sinistra.
Non sarebbe ora di cominciare a parlarne? Non potrebbe essere uno degli argomenti con cui riconquistare il consenso degli elettori, fin troppo delusi?

[Rifiutato dal forum del PD - Il Cannocchiale]
Parole chiave: scuola economia