La politica dei tassi della BCE

04-07-2008

La recente decisione della BCE di alzare i tassi d’interesse pone la questione della validità dei criteri utilizzati per approdare a simili scelte e, in senso più generale, dell’affidabilità dell’operato della stessa BCE.

E’ unanimemente riconosciuto che l’inflazione incide in maniera negativa sulle condizioni di vita delle persone perché ha l’effetto di ridurre progressivamente il potere d’acquisto di stipendi, salari e pensioni. Di solito si ha inflazione in conseguenza di un eccessivo livello di consumi rispetto alla quantità di beni offerta sul mercato a un determinato momento. In condizioni ordinarie, il meccanismo più noto per contrastare le spinte inflattive è appunto quello dell’innalzamento dei tassi d’interesse, che, ripercuotendosi immediatamente sul costo del denaro preso a prestito, provoca una contrazione nelle vendite dei beni acquistati a rate e negli investimenti delle aziende.

L’attuale crisi, caratterizzata da bassi consumi e da un alto livello d’inflazione, è però una crisi anomala, poiché deriva dalla inarrestabile crescita dei costi dei prodotti petroliferi, delle materie prime e di alcuni beni alimentari di prima necessità dovuta all’elevata richiesta proveniente da alcuni Paesi in rapido sviluppo, in particolare Cina e India. Si tratta quindi di una inflazione che non ha origine all’interno dell’area comunitaria, ma è un’inflazione “importata” dall’esterno. Alzare ulteriormente il costo del denaro avrà l’effetto di deprimere ancor più i già deboli consumi delle famiglie e gli investimenti aziendali, con un impatto pressoché nullo sul piano della lotta all’inflazione.

Bisogna allora domandarsi perché mai la BCE abbia ritenuto opportuno prendere comunque un provvedimento che non darà i risultati dichiarati, peggiorando anzi i già ridotti livelli di vita dei cittadini europei.

Non c’è che un’unica risposta possibile. Ed è quella che vede nell’intervento della BCE non tanto l’intenzione di incidere significativamente sulla situazione negativa dell’economia europea, quanto piuttosto di affermare il proprio ruolo mostrando una qualche capacità di iniziativa, poco importa se oggettivamente priva di efficacia e probabilmente dannosa.

[Pubblicato sul forum di Intopic]

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