L'uomo e l'universo come simulazioni

08-10-2021

La possibilità che la nostra esistenza sia illusoria è un'idea molto antica, che può essere fatta risalire addirittura a Platone.

In tempi più recenti, Cartesio si interrogò a lungo su questo tema, assegnando il ruolo di ente ingannatore a un ipotetico "genio malvagio".

La soluzione data da Cartesio è nota: noi, esseri umani, ci interroghiamo su una simile possibilità, siamo in grado di pensare. Ma il pensiero non potrebbe esistere al di fuori di un essere che "pensa" ("Cogito, ergo sum" - "Penso, dunque sono"). Quindi l'ente pensante non può essere un'illusione.

L'avvento dell'intelligenza artificiale ha reso obsoleta la soluzione di Cartesio, poiché oggi si ammette la possibilità di simulare al computer non soltanto gli esseri umani, ma anche la loro vita mentale: le esperienze coscienti, l'intelligenza e - appunto - il pensiero.

In questo breve scritto prendo in esame in maniera critica le tesi del filosofo Nick Bostrom, che riguardano la possibilità che gli uomini siano delle simulazioni al computer realizzate da una civiltà extraterrestre molto evoluta