I giochi non simulano la vita reale

25-10-2017

Le notizie sui progressi dell'intelligenza artificiale si fanno via via più frequenti, tanto da dare l'impressione che manchi ormai poco tempo alla completa riproduzione delle facoltà intellettive umane da parte di sistemi computazionali. Mai viene messo in discussione il presupposto della totale riducibilità dell'intelligenza dell'uomo all'elaborazione dell'informazione.

Ritenendo che esista una differenza incolmabile tra la nostra intelligenza e quella dei sistemi artificiali, non mi lascio sfuggire alcuna occasione per esporre le mie idee in proposito, anche se so che esse suscitano scarso interesse in un mondo dominato dalla convinzione che la realizzazione di robot che si comportino esattamente come esseri umani sia ormai imminente.

Nel breve articolo che segue sollevo serie obiezioni su una modalità di apprendimento che - dicono - potrebbe avere importanti applicazioni nei sistemi intelligenti del futuro.