Alle origini dell'esperienza cosciente. Considerazioni su una proposta "esternista"

15-06-2009

L'esternismo, applicato al campo della mente, consiste nel ritenere che i fenomeni definibili come "mentali" non possono essere spiegati riconducendoli alla sola attività nervosa che si svolge nel cervello, ma occorre far riferimento anche all'interazione del cervello con l'organismo nel suo complesso e con l'ambiente circostante.

Il tradizionale problema mente-corpo - problema di render conto di come dai processi cerebrali si giunga alla mente e alla coscienza - diviene allora quello di spiegare come un complesso di fenomeni che legano, in maniera bidirezionale, i circuiti nervosi all'organismo e al mondo esterno, possa dar luogo a ciò che chiamiamo e viviamo soggettivamente come mente.

In questa sorta di recensione di un volume scritto da Riccardo Manzotti e Vincenzo Tagliasco, prendo in esame la proposta di esperienza cosciente come processo che si estenderebbe all'esterno delle aree cerebrali, sottolineandone i limiti e i problemi a cui essa da luogo.

La mia opinione è che tale proposta, come molti dei tentativi di spiegazione elaborati negli ultimi anni, non sia in grado di aggiungere nulla di rilevante su quanto sappiamo della mente, costituendo, anzi, un puro diversivo per spostare l'attenzione dai veri problemi, che non si sa come affrontare.